Scrittore ceco. La sua produzione lo ha reso uno degli scrittori più
rappresentativi della moderna letteratura ceca. Tra le sue prime opere citiamo
Amori ridicoli (1963), una raccolta di otto racconti, e il romanzo
Lo
scherzo (1967), che fa parte di una trilogia cui appartiene anche il romanzo
La vita è altrove. Tra i racconti più indovinati ricordiamo
Eduard ed io, Io, Dio vigliacco, Direttore dell'Opera di Atene, Che i vecchi
morti cedano il passo ai nuovi morti e molti altri nei quali
K.
descrive le assurdità quotidiane dell'esistenza per un pubblico che
rischia di diventar matto se tenta di spiegare con la logica e la ragione i
fatti di cui è, giorno dopo giorno, protagonista. Dopo la caduta di
Dubcek e il tramonto della "primavera di Praga"
K. si è trovato a
vivere in quello stato di emarginazione e di semiclandestinità che ha
spinto molti suoi colleghi ad abbandonare la Cecoslovacchia per emigrare. Premio
Médicis 1973 per il romanzo
La vita è altrove, nel 1975 ha
pubblicato
Il valzer degli addii, nel 1978
Il libro del riso e
dell'oblio e nel 1984
L'insostenibile leggerezza dell'essere, romanzo
ricco di testimonianze storiche e autobiografiche che ha consacrato la sua fama
a livello internazionale. In seguito ai mutamenti politici verificatisi in
Cecoslovacchia nel 1989 è stato invitato a tornare in patria. Tra le
opere successive citiamo
L'immortalità (1990),
I testamenti
traditi (1993),
La lentezza (1995),
L'ignoranza (2001).
Tra le raccolte poetiche
L'uomo è un grande giardino (1953),
L'ultimo maggio (1955),
Monologhi (1957) e il dramma
I
proprietari delle chiavi (1962) (n. Brno 1929).